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La storia

Il Circolo didattico di Orta di Atella ha ormai una storia lunga e, per molti aspetti, ricca di risultati positivi. Ha avuto una propria Direzione didattica nell'a.s. 1969/70 (prima dipendeva dalla Direzione Didattica di Succivo). Le conquiste più importanti hanno riguardato la scuola dell'infanzia: dalle iniziali tre sezioni, che per organizzazione e contenuti erano un "asilo", si è passati alle attuali diciotto sezioni, che per organizzazione e attività didattico-educative sono vera e propria scuola dell'infanzia.Anche logisticamente si è passati dall'ubicazione di parte della scuola dell'infanzia in locali per civili abitazioni, adattati in maniera poco adeguata ad aule, all'ubicazione di tutta la scuola dell'infanzia in edifici scolastici. Grossi progressi si sono avuti anche per la scuola primaria.Dopo una diminuzione di alunni e classi, agli inizi degli anni novanta, per il calo demografico, si sta avendo un nuovo incremento di alunni e classi, per l'espansione urbanistica che ha interessato il Comune di Orta di Atella; incremento che sta assumendo proporzioni notevoli negli ultimissimi anni, ponendo la necessità di un'espansione dell'edilizia scolastica.Edilizia scolastica che, comunque, dalla seconda metà degli anni novanta ad oggi, è stata incrementata e migliorata, anche con la costruzione di nuovi edifici, consentendo l'eliminazione del doppio turno di lezioni e una sistemazione sufficientemente funzionale alle attività didattiche. Ma l'aspetto più importante del miglioramento qualitativo della scuola primaria è quello dell'offerta formativa. La scuola primaria di Orta di Atella è stata sempre sollecita nel recepire e mettere in atto le innovazioni sia organizzative sia didattiche che man mano venivano introdotte dalle varie riforme, reinterpretandole e adattandole al contesto nell'ambito della propria autonomia. Particolare attenzione è stata posta sempre all'arricchimento e all'integrazione dell'offerta formativa; offerta formativa che ha come "mission" la promozione di una cultura della legalità a fronte di una diffusa cultura dell'illegalità, che caratterizza il nostro territorio, che è quello dell'agro aversano.

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